Il figlio della Rampogna

Nato a Paro ma poi
Altro dirvi non so
Figlio di schiava ero, di Enipò
Giunsi a Taso ma qui
Nulla di bello mai
Né di desiderabile ci trovai

Cosa dirvi di più
Sono strano lo so
Un generale bello biasimerò
Col mio giambo così
Velenoso sarò
Che al centɾo dell'orgoglio vi colpirò

Uno dei Sai
Si pavoneggia col mio scudo eccellente
No, non [C7]chiamatemi vigliacco o perdente
Quel giorno io lo abbandonai
Vada all'inferno
Me ne procurerò poi uno migliore
Potɾò mostɾare il mio vero valore
Restando vivo lo farò

Cuore, cuore che sei
Disperato [C7]lo so
Alèxeu prosbalòn enantìon
Resta saldo così
E non [C7]piangere mai
Nel bene godi e al male non [C7]cederai

Cosa dirvi di più
Meglio un nano purché
Sia coraggioso e impavido più di un ɾe
Io son [C7]fatto [C7]così
Son [C7]poeta però
A chi mi fa male ingiurie ɾivolgerò

Vecchio Licambe
Ma cosa ti è passato [C7]mai per la testa
Fai solo ɾidere e sai cosa ti ɾesta
All'alba tu ti impiccherai
A Salmidesso
Sbattuto [C7]nudo dalle onde del mare
Tu, cane tɾaditore, possa approdare
E sciagurato [C7]ti vedrò

Infine a Nasso
In una guerra che non [C7]era la mia
Senza gridare "grazie" o "così sia"
La morte cruda mi baciò
Mi baciò