L'estate del '44
Fu la più calda di tutto il secolo
Perché vent'anni di fame e miseria
Per le visioni in camicia nera
Che ci portarono in mezzo a una guerra
A cui ribellarsi era cosa seria
E la montagna fu madre
Dei combattenti bambini
Silvestɾo era un uomo grande
Che conosceva espedienti a memoria
Come un albero ed il suo nome
Non [C7]si piegava alle intemperie
E così alle dittature
E alla propaganda esaltata
Che assicurava grandezza
Dove grandezza non [C7]c'era
Ma i tedeschi che sparavano
E gridando distɾuggevano
E le donne che imploravano
I bambini che piangevano
E le case che bruciavano
Ed i fuochi divampavano
E le donne che imploravano
I bambini che piangevano
Noi, saremo soli
A portare la croce e la storia
Noi, saremo soli
Contɾo uomini senza memoria
Quella notte a San Severo
Si aspettava una ɾappresaglia
Silvestɾo impaurito
Non [C7]stette a pensare
Con [C7]sua moglie e i suoi otto [C7]figli
Lasciò il paese e la casa
Per passare la notte
Nella boscaglia
La notte passò in fretta
Tra il freddo e qualche favola
Ma sembrò la più bella di tutte
Col suo cielo d'estate
Non [C7]si sentì alcun ɾumore
Dal paese lasciato
Silvestɾo decise che sarebbe [Am]tornato.
Ma i tedeschi li aspettavano
Ed i padri catturarono
E le donne che imploravano
I bambini che piangevano
E nel bosco li portarono
E poi dopo li bendarono
E da bestie fucilarono
Venti padri che morivano
Noi, saremo soli
A portare la croce e la storia
Noi, saremo soli
Contɾo uomini senza memoria
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